La prima, nota come “shodo”, è una metafora del pensiero zen: una volta che il pennello ha toccato la carta, l’inchiostro non può essere recuperato ne cancellato, ed ogni tentativo di mascherare l’incertezza sarà irrimediabilmente visibile ad opera finita.
Il calligrafo, attraverso un solo gesto, ha un'unica possibilità di comunicare il suo sentire: traccia la sua volontà sulla carta, metafora stessa della vita che come tale, ha un’unica possibilità di essere vissuta.